03/10/2022
IL 18% DELLE IMPRESE ITALIANE RISCHIA DI ESSERE SCHIACCIATO DAI DEBITI
IL 18% DELLE IMPRESE ITALIANE RISCHIA DI ESSERE SCHIACCIATO DAI DEBITI
Mentre il Decreto Aiuti Ter mette in campo nuove misure contro il caro energia emerge un dato sempre più preoccupante: ben il 18% delle imprese (circa 10mila) non riesce a far fronte ai debiti finanziari, tributari e previdenziali. Tradotto vuol dire che sempre più imprese non riescono a pagare tasse e contributi.
 
“Ci troviamo in una situazione paradossale – spiega Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona -. Nonostante constatiamo gli sforzi fatti per aiutare le imprese, le misure adottate non sono ancora sufficienti. Il rischio è che molte aziende vengano schiacciate dal peso degli oneri amministrativi e dal costo delle bollette e abbassino per sempre le serrande, e questo l’Italia non se lo può permettere”.
 
Questa situazione colpisce con ancora più forza le Pmi e le micro imprese, che rappresentano la maggior parte delle attività artigiane. E il quadro diventa ancora più drammatico se si pensa che all’aumento dell’energia si affianca anche quello delle materie prime.
 
“Tanti artigiani si stanno indebitando per pagare la luce e il gas, al punto che alcuni stanno pensando di chiudere l’attività per i mesi invernali per ridurre i costi – spiega il presidente Luppi -. Solo una politica miope può permettere che un Paese si fermi per tagliare le spese. Sarebbe un danno gravissimo, un abbassamento della qualità del Made in Italy e non da ultimo uno svantaggio competitivo nei confronti dei nostri competitor internazionali”.
 
Per questo Casartigiani Verona invita il mondo politico e il nuovo Governo a mettere in piedi quelle misure utili a tenere unito il ‘sistema-Paese’. “Bene la proposta di un esonero contributivo per chi assume da aziende in crisi, ma servono altri incentivi per sostenere le imprese e garantire la continuità del lavoro”.
 
Non altrettanto bene invece come sta venendo gestita la questione dei crediti di imposta sui consumi energetici, “nella pratica stiamo vedendo che gli oneri amministrativi e le procedure per richiedere l’agevolazione sono complicate e in molti casi superano i benefici – spiega il Presidente Luppi -. Ci saremmo aspettati meccanismi più immediati di quelli messi in atto dall'Agenzia delle Entrate che fa perdere tempo alle imprese chiedendo i controlli e confronti delle bollette”.
 
“Le imprese – conclude Luppi – devono essere messe nelle condizioni di produrre lavoro e quindi ricchezza per il Paese, serve quindi una visione a lungo termine per garantire solidità a queste realtà, che sono le colonne portanti del nostro sistema produttivo, attraverso non semplici agevolazioni, ma cambiamenti strutturali nel nostro modo di vedere il fare impresa”.