15/04/2022
PASQUA AMARA PER I CONSUMATORI
PASQUA AMARA PER I CONSUMATORI

In questo periodo l’agroalimentare è tra i settori che risente maggiormente del caro energia e delle conseguenze del conflitto in Ucraina con aumenti preoccupanti del prezzo di farine e mais. Già il panettone di Natale era costato caro e per la colomba di Pasqua sarà anche peggio: secondo diverse stime, durante le festività, famiglie e consumatori spenderanno circa 300 euro in più rispetto allo scorso anno.

 

Alla difficilissima situazione legata a due anni di Covid si aggiunge infatti la drammatica guerra Russia-Ucraina che sta devastando il “granaio d’Europa”. Grano, mais, olio di girasole, fertilizzanti sono triplicati nel prezzo e se a questo sommiamo i costi della bolletta la frittata è fatta. Numeri alla mano, ecco come potrebbero lievitare i prezzi per il consumatore: un ulteriore +10% per la pasta (già aumentata lo scorso anno), + 38% per la farina di grano tenero e addirittura +100% per la farina di grano duro. Rincari ai quali vanno aggiunti anche quelli relativi a trasporti e imballaggi con un ulteriore +30%. E infine i rincari energetici per l’utilizzo di forni e altri macchinari che hanno raggiunto uno spaventoso +300%. E quindi per i consumatori sia comprare i prodotti per festeggiare in casa che andare al ristorante per Pasqua costerà fino al 10% in più. Una spesa che tante famiglie non riusciranno a sostenere.

 

Tra gli associati di Casartigiani Verona, soprattutto gelatai e pasticceri che puntano ad allargare il loro giro di vendite durante le feste, c’è preoccupazione. A far paura non è tanto l’aumento dei prezzi delle materie prime (che spinge ad un adeguamento dei prezzi sui clienti), ma quello del costo dell’energia che è più che raddoppiato in questo periodo, e per chi lavora con forni e frigoriferi a piena potenza tutto il giorno sta diventando uno sforzo economico insostenibile.

 

Ma anche le famiglie sono in difficoltà e il loro potere d’acquisto è limitato, quindi non si possono indirizzare alla cieca gli aumenti solo sul consumatore finale, che potrebbe essere dissuaso all’acquisto, ma si cercano di ripartire su tutta la filiera. Risultato le famiglie acquistano sempre di meno e le imprese sono con l’acqua alla gola. “La situazione è difficile e gli artigiani ritengono che la misura del credito d’imposta non sia efficace - spiega il Presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi -, sarebbe invece più adeguato ridurre i contributi sui dipendenti e gestire in modo più consapevole il costo del lavoro, perché sono proprio le persone il vero valore aggiunto delle Pmi”.

 

Da ultimo a confermare le previsioni negative ci si mettono pure i dati dell’inflazione, che in provincia di Verona ha segnato +6,2% a febbraio: tutta colpa dei prezzi per acqua, energia elettrica, gas e carburante cresciuti del 26,4% in un anno. “Saranno festività un po’ sottotono per tante famiglie che non rinunceranno a passare dei momenti spensierati con i propri cari – spiega il presidente Luppi -, ma di certo staranno molto più attente quando si tratterà di mettere mano al portafoglio”.