Dal 10 ottobre 2025 è entrata ufficialmente in vigore la Legge n. 132/2025, la prima normativa italiana sull’intelligenza artificiale (IA).
La legge recepisce e integra il Regolamento europeo AI Act, adattandolo al contesto nazionale e introducendo regole specifiche per l’utilizzo dell’IA nei diversi settori produttivi, pubblici e professionali.
L’obiettivo è duplice: promuovere l’innovazione e allo stesso tempo garantire un uso etico, trasparente e responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale.
Cosa prevede la legge
La normativa stabilisce alcuni principi fondamentali:
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l’IA deve essere “umanocentrica, affidabile e trasparente”, cioè sempre sotto controllo umano;
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chi utilizza sistemi di IA deve informare gli utenti o i clienti che tali strumenti vengono impiegati;
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vengono introdotte nuove tutele per i minori e per la privacy dei dati;
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è prevista la possibilità di sanzioni penali per l’uso illecito dell’IA (es. frodi, discriminazioni, deepfake dannosi);
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la pubblica amministrazione, la sanità e il sistema giudiziario dovranno adottare strumenti di IA solo entro limiti rigorosi e verificabili.
Le novità per le mpmi
Per le micro, piccole e medie imprese la legge rappresenta una grande occasione, ma anche un passaggio delicato in termini di adeguamento e competenze.
1. Trasparenza e correttezza verso i clienti
Le imprese che utilizzano l’IA — ad esempio per chatbot, analisi dati, marketing automatizzato, controllo qualità o gestione dei flussi produttivi — dovranno dichiararlo in modo esplicito.
Sarà necessario specificare che la decisione o l’elaborazione proviene da un sistema automatizzato, mantenendo però la supervisione umana finale.
2. Opportunità di finanziamento
È stato istituito un fondo nazionale per l’intelligenza artificiale con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro, destinato a sostenere:
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progetti di digitalizzazione e automazione delle mpmi;
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formazione del personale sull’uso sicuro e consapevole dell’IA;
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start-up e PMI innovative nel settore tecnologico.
I decreti attuativi definiranno nei prossimi mesi le modalità di accesso ai contributi e agli incentivi.
3. Nuove competenze e formazione
Le imprese dovranno investire nella formazione digitale dei propri dipendenti: saper utilizzare l’IA non solo in modo tecnico, ma anche nel rispetto della privacy, dell’etica e delle normative di settore.
Il Governo ha previsto programmi di aggiornamento professionale in collaborazione con università, enti di formazione e associazioni di categoria.
4. Responsabilità e rischi legali
Chi utilizza sistemi di IA senza rispettare i criteri di trasparenza o di sicurezza potrebbe incorrere in sanzioni amministrative o penali.
Per questo si raccomanda alle imprese di:
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verificare la conformità dei software AI impiegati (anche se forniti da terzi);
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conservare tracce e documentazioni sull’uso dell’IA nei processi produttivi;
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adottare codici etici o protocolli interni di utilizzo.
Un’opportunità per innovare
Con questa legge, l’Italia diventa il primo Paese europeo ad avere un quadro normativo nazionale specifico sull’intelligenza artificiale.
Per le mpmi, la sfida è coglierne i benefici — automazione, efficienza, competitività — senza trascurare i doveri di trasparenza e responsabilità.
Come ha ricordato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “l’IA può essere un alleato prezioso delle piccole imprese, ma deve restare uno strumento a servizio dell’uomo e dell’impresa, non un sostituto”.
Prossimi passi
Nei prossimi mesi saranno pubblicati i decreti attuativi che definiranno:
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l’elenco dei settori prioritari per i finanziamenti;
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le modalità di rendicontazione e controllo;
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gli standard tecnici per i sistemi di IA considerati “ad alto rischio”.
Casartigiani Verona seguirà l’evoluzione normativa per fornire informazioni pratiche e aggiornamenti operativi alle imprese associate.