Il 10 settembre, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è tenuto l’incontro convocato dal Sottosegretario On. Massimo Bitonci, che ha ritenuto fondamentale aprire un confronto preventivo con le associazioni di categoria per avviare nel modo corretto l’iter di definizione del nuovo schema di decreto interministeriale MiMit-MEF. Al centro del tavolo la disciplina del premio aggiuntivo introdotto dalla Legge n. 207/2024: un'aliquota a carico degli Istituti di Credito, calcolata in base alla percentuale di finanziamenti garantiti dal fondo, che rischia di trasformarsi in un costo aggiuntivo per le imprese che accedono al credito garantito.
Per Casartigiani Nazionale era presente Stefano Bertani, componente di Giunta di Casartigiani Veneto e Direttore di Fidi Artigiani Verona, che ha portato al tavolo la voce degli artigiani e delle piccole imprese. La riunione si è svolta in un clima costruttivo, con l’obiettivo condiviso di approfondire l’impatto delle nuove disposizioni sul sistema produttivo.
Il commento di Stefano Bertani: «Abbiamo sottolineato come sia indispensabile che il decreto nasca con un equilibrio reale: le imprese non possono essere gravate da ulteriori costi che rischiano di tradursi in ostacoli all’accesso al credito. Riteniamo infatti verosimile che il costo della nuova aliquota verrebbe ribaltato sull'impresa richiedente. Il Fondo di garanzia deve restare un motore di inclusione finanziaria e non diventare una barriera. È nostra responsabilità far sì che le misure adottate tutelino chi lavora e investe, garantendo sostenibilità e sviluppo.»
L’On. Massimo Bitonci, che ha promosso l’incontro proprio per impostare la procedura in maniera corretta, si è dimostrato ancora una volta aperto al dialogo e sensibile alle necessità delle MPMI e dei Confidi dell’artigianato, confermando l’attenzione verso il ruolo fondamentale che questi strumenti svolgono a sostegno delle piccole imprese.
Casartigiani continuerà a seguire con attenzione l’iter del provvedimento, confermando la disponibilità al confronto e ribadendo con chiarezza che la salvaguardia delle piccole imprese non può essere messa in secondo piano rispetto a logiche meramente contabili.