Il D.M. 1 settembre 2021 ha introdotto l’obbligo di qualificazione per i manutentori di impianti e presidi antincendio, stabilendo che le attività di controllo e manutenzione possano essere svolte solo da tecnici in possesso di specifica abilitazione rilasciata dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La qualifica si ottiene tramite un esame teorico-pratico organizzato dalle Direzioni regionali e provinciali dei VVF, con percorsi differenziati tra operatori con esperienza documentata (iter semplificato) e nuovi addetti (iter completo).
L’entrata in vigore dell’obbligo, già rinviata più volte per ragioni organizzative, è stata nuovamente posticipata: con il D.M. 15 luglio 2025 la scadenza passa dal 25 settembre 2025 al 25 settembre 2026.
Cosa è cambiato
Il rinvio è stato motivato dalla carenza di sedi d’esame disponibili, dalle difficoltà operative delle commissioni e dal mancato completamento della piattaforma informatica nazionale per la gestione delle qualifiche. Contestualmente, le strutture del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono state riorganizzate sotto la nuova denominazione “Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica, antincendio ed energetica”.
Implicazioni per gli impiantisti
Per le imprese che operano nell’installazione e manutenzione di impianti antincendio si tratta di un anno in più per allinearsi alla normativa. Questo tempo aggiuntivo consente di programmare la formazione dei tecnici, organizzare la documentazione necessaria e scegliere se avviare percorsi completi o semplificati a seconda dell’esperienza maturata dagli addetti.
È fondamentale ricordare che l’obbligo è individuale: ogni manutentore, indipendentemente dalla posizione contrattuale, dovrà conseguire la qualifica per poter continuare a operare legalmente sulle attrezzature e sugli impianti antincendio.