
Una recente sentenza del Tar del Lazio ha messo in discussione l’impianto normativo nazionale che regolava l’utilizzo del Foglio di Servizio Elettronico (Fdse) per il noleggio con conducente (NCC). Secondo i giudici, le regole imposte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono da considerarsi illegittime, in quanto eccessivamente restrittive e lesive di principi fondamentali come legalità, proporzionalità, libertà economica, tutela dei dati personali e concorrenza.
La decisione del Tar rafforza indirettamente la posizione della Regione Veneto, la cui normativa in materia – attualmente oggetto di impugnazione da parte del Governo – appare ora ancor più solida e coerente con i principi costituzionali e comunitari.
Il provvedimento regionale, recentemente aggiornato, consente agli operatori NCC di assolvere all’obbligo del foglio di servizio tramite la semplice disponibilità del contratto o della lettera d’incarico, sia in formato cartaceo sia digitale, purché il servizio resti interamente all’interno del territorio veneto. Una soluzione che punta alla semplificazione senza sacrificare i controlli.
L’intervento di Luca Luppi (Casartigiani Verona)
«Finalmente un segnale chiaro contro la deriva burocratica che penalizza gli operatori seri del settore – commenta Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona –. La normativa nazionale si era spinta troppo oltre, introducendo obblighi inutilmente macchinosi e poco aderenti alla realtà. Il Veneto, invece, ha saputo trovare un equilibrio tra legalità e buon senso. Ora serve un cambio di passo da parte del Governo: ci auguriamo l’apertura di un confronto costruttivo che dia voce ai territori e alle imprese».
La speranza, dopo questo pronunciamento del Tar, è che l’esecutivo voglia riconsiderare l’impugnazione in atto, riconoscendo la validità del modello veneto e aprendo a un dialogo concreto sulla regolamentazione del settore NCC, incentrato su semplificazione, tracciabilità e rispetto delle regole.