11/07/2025
Nuove regole europee su rifiuti tessili e organici: cosa cambia per le imprese
Nuove regole europee su rifiuti tessili e organici: cosa cambia per le imprese

L’Unione Europea è vicina all’approvazione definitiva di una nuova direttiva che interviene sulla gestione dei rifiuti tessili e organici. Le modifiche riguardano da vicino molte imprese, in particolare quelle del settore tessile, moda, distribuzione, trasformazione alimentare e ristorazione.

Di seguito una sintesi delle principali novità che coinvolgono le aziende.

Rifiuti tessili: responsabilità estesa del produttore

Con l’entrata in vigore della nuova normativa, tutte le imprese che producono, importano o immettono sul mercato prodotti tessili saranno tenute a partecipare attivamente alla gestione dei rifiuti generati da tali prodotti.

I punti chiave:

  • Nasce un sistema obbligatorio di responsabilità estesa del produttore (EPR) per il settore tessile. Le imprese dovranno finanziare le attività di raccolta, selezione e trattamento dei rifiuti tessili.

  • I contributi saranno modulati: i prodotti più sostenibili e più facilmente riciclabili comporteranno un costo inferiore per le aziende.

  • Anche le microimprese saranno coinvolte, ma potranno beneficiare di regole semplificate e tempi più lunghi per l’applicazione.

  • La governance del sistema EPR dovrà includere tutti gli attori della filiera: produttori, enti locali, operatori del riciclo, organizzazioni del riutilizzo.

In Italia, la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è già obbligatoria dal 1° gennaio 2022. La nuova direttiva europea mira ora a uniformare e rafforzare il sistema a livello comunitario.

Rifiuti organici: obiettivi più ambiziosi di riduzione

La direttiva prevede anche nuovi obiettivi vincolanti per ridurre lo spreco alimentare, che coinvolgono la filiera agroalimentare, la distribuzione e la ristorazione.

Le imprese dovranno:

  • Ridurre del 20% i rifiuti derivanti dalle attività di trasformazione e produzione alimentare entro il 2030.

  • Ridurre del 40% pro capite i rifiuti generati nella vendita al dettaglio, nella ristorazione e nelle famiglie, rispetto ai livelli del 2020.

Per raggiungere questi obiettivi sarà necessario adottare misure di prevenzione efficaci, come migliorare la pianificazione produttiva, ridurre le eccedenze, favorire il riutilizzo e la donazione degli alimenti invenduti.

Prossimi passi e impatti attesi

L’accordo tra Parlamento e Consiglio europeo è stato raggiunto e il voto finale dell’Europarlamento è previsto a breve. Una volta approvata, la direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri.

Per le imprese italiane sarà fondamentale:

  • Monitorare l’evoluzione normativa e prepararsi all’adesione ai sistemi EPR tessili.

  • Adottare strategie di prodotto più orientate alla durabilità, al riutilizzo e al riciclo.

  • Implementare sistemi interni per il controllo e la riduzione degli sprechi alimentari.

  • Collaborare con enti e consorzi di filiera, anche in vista della gestione collettiva degli obblighi ambientali.

Queste misure rafforzano il percorso verso un’economia più circolare e responsabile, in cui la sostenibilità ambientale diventa un elemento centrale anche nella competitività delle imprese.