
Dopo la recente scadenza fissata per dicembre 2024, che ha introdotto l'obbligo di sostituire i cronotachigrafi analogici e digitali non smart con dispositivi smart di seconda generazione sui mezzi pesanti impegnati in trasporti internazionali, il settore del trasporto merci su strada deve già guardare alla prossima scadenza. Il 18 agosto 2025 entrerà infatti in vigore un nuovo obbligo che prevede la sostituzione dei cronotachigrafi digitali smart di prima generazione, installati tra il 15 giugno 2019 e il 20 agosto 2023, con i più avanzati smart di seconda generazione. Anche questa normativa riguarda i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate impiegati in traffico internazionale.
Un ulteriore appuntamento da segnare è quello del 1° luglio 2026, quando l'obbligo di aggiornamento si estenderà anche ai veicoli commerciali leggeri con peso compreso tra 2,5 e 3,5 tonnellate, sempre se utilizzati per trasporti internazionali.
Le criticità emerse nel 2024
Il termine di dicembre 2024 ha causato numerose difficoltà agli operatori del trasporto in diversi Paesi. Tra le principali problematiche si segnala la saturazione delle officine autorizzate a effettuare le operazioni di retrofit, in parte dovuta al fatto che molte aziende non hanno approfittato dell’ispezione biennale obbligatoria per procedere all’aggiornamento, nonostante le raccomandazioni in tal senso della Direzione Generale Move della Commissione Europea, che già a marzo 2024 aveva invitato le imprese a sfruttare questa opportunità.
Secondo quanto riportato dall’associazione internazionale Iru, a settembre 2024 solo il 6,42% del parco veicoli europeo risultava in regola con la nuova normativa.
Oltre a questo, si è evidenziata una carenza di personale tecnico adeguatamente formato per l'installazione e la verifica dei cronotachigrafi di ultima generazione. Questi dispositivi richiedono competenze specifiche, come il controllo delle interfacce Dsrc, il sistema di ricezione satellitare Gnss e l’autenticazione tramite Osnma, oltre alle consuete operazioni di controllo sui sigilli. A complicare ulteriormente la situazione si sono aggiunti problemi nella fornitura delle attrezzature tra luglio e settembre.
Il periodo transitorio e le lezioni apprese
Per far fronte alle difficoltà, la Commissione Europea ha introdotto un periodo di transizione di due mesi, definito come "periodo di apprendimento educativo", approvato nel corso della riunione del Comitato Trasporti Stradali del 18 dicembre 2024. Questo periodo di tolleranza, valido fino al 28 febbraio 2025, ha consentito alle imprese di mettersi in regola evitando sanzioni immediate, pur confermando la validità dell’obbligo normativo.
L’esperienza maturata nel 2024 dovrebbe servire da monito in vista della prossima scadenza di agosto 2025. È fondamentale che le imprese non attendano l’ultimo momento per procedere con le sostituzioni, anche perché, al momento, non si parla di ulteriori periodi di tolleranza o proroghe.
I costi da considerare
Il costo stimato per l'adeguamento si aggira tra i 1.700 e i 2.200 euro per ogni veicolo, comprensivo del dispositivo, dell'installazione e delle certificazioni richieste. Oltre a queste spese dirette, le aziende devono mettere in conto anche i costi indiretti legati ai tempi di fermo del mezzo durante l’installazione, che in media richiede circa due ore, la formazione degli operatori per l’utilizzo delle nuove funzioni e l’aggiornamento degli eventuali sistemi di gestione della flotta, necessari per garantire la piena compatibilità con le nuove tecnologie.
ATTENZIONE: per le aziende versanti EBAV, è possibile richiedere un contributo fino a 800€ per ogni mezzo
Link al servizio: https://www.ebav.it/servizi/acquisti-e-allestimenti-trasporto-merci/