27/08/2024
Pensioni 2025: le ultime novità
Pensioni 2025: le ultime novità

Il 20 settembre 2024 è la scadenza per l'invio a Bruxelles del piano di riduzione del debito italiano, in cui la spesa previdenziale riveste un ruolo chiave. Nel vertice di governo programmato per il 30 agosto, si discuteranno le misure da includere nella legge di bilancio 2025, considerando che Quota 103 in formato "contributivo", l'APE sociale e Opzione Donna in versione ridotta, introdotti con la precedente legge di bilancio, erano misure temporanee. Le indiscrezioni suggeriscono che una riforma pensionistica ampia sia improbabile, a causa delle consuete difficoltà di bilancio. Il debito pubblico ha recentemente raggiunto quasi 3.000 miliardi di euro, aumentando di 30,3 miliardi solo a giugno. Recentemente, si è anche parlato di una possibile eliminazione di APE sociale e Opzione Donna, restringendo le pensioni anticipate. Di seguito, analizziamo le varie proposte sul tavolo.

 

1) Novità pensioni 2025: stretta sulle pensioni anticipate

Nonostante i buoni risultati del gettito fiscale nel 2023, il Ministero dell'Economia e delle Finanze non sembra propenso a destinare maggiori risorse alla previdenza, data la necessità di riconfermare le misure di riduzione del cuneo fiscale per la classe media. Lo scorso anno, la spesa pensionistica è aumentata di quasi l'8% a causa dell'inflazione, e il Ministro Giorgetti aveva dichiarato che, con l'attuale tasso di denatalità, un aumento della spesa pensionistica è impraticabile sia a breve che a medio termine.

Le prime indiscrezioni indicavano che le uscite anticipate sarebbero state limitate a determinate categorie, come le forze armate, e che Quota 41, in versione contributiva, sarebbe stata confermata su richiesta della Lega. Tuttavia, dal MEF emergono segnali di una stretta più forte sulle pensioni anticipate. Quota 41 richiederebbe infatti una copertura finanziaria significativa, tra 600 milioni e 1 miliardo di euro. Anche Forza Italia si oppone all'introduzione di nuove quote, preferendo un adeguamento delle pensioni minime.

Si prevede quindi un intervento in linea con le misure dell'ultima legge di bilancio, seguendo l'approccio del "bonus Maroni" che incentiva la permanenza nel lavoro, con eventuali adattamenti, come nel caso del bonus per i medici. Tra le opzioni discusse, vi è una possibile revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni all'inflazione, con un'applicazione più restrittiva per gli assegni più alti o persino la loro eliminazione temporanea, garantendo però la rivalutazione integrale degli assegni più bassi (fino a quattro volte il minimo).

 

 2) Novità pensioni 2025: TFR verso la previdenza integrativa

Un'altra novità riguarda l'allocazione di una parte del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) alla previdenza complementare, con un focus sui lavoratori under 35. Il rafforzamento delle pensioni complementari e l'attenzione alle pensioni delle giovani generazioni erano stati promossi dalla ministra del lavoro Calderone all'inizio del suo mandato.

Il sottosegretario al lavoro, Durigon, propone di destinare il 25% del TFR ai fondi pensione, fornendo una copertura previdenziale aggiuntiva ai giovani, oltre a quella obbligatoria. Anche il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, supporta questa proposta. Tuttavia, si considera anche una quota inferiore (tra il 5% e il 10% del TFR), con un meccanismo semi-obbligatorio, per evitare problemi di costituzionalità legati all'obbligatorietà totale. La ministra Calderone sembra concordare con i sindacati sull'adozione di una fase di "silenzio-assenso" di sei mesi per l'allocazione del TFR alla previdenza integrativa.