
Le organizzazioni rappresentative delle piccole e medie imprese – Casartigiani, Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti – esprimono un giudizio positivo sulle modifiche sul concordato preventivo biennale.
In attesa di conoscere altri dettagli del decreto legislativo, approvato il 20 giugno dal Consiglio dei Ministri, si apprezza la possibilità di effettuare i versamenti oltre il 31 luglio 2024 con una maggiorazione dello 0,4%, oltre alla semplificazione del calcolo dell’acconto e il riconoscimento delle perdite su crediti come componenti straordinari, che possono ridurre il reddito concordato.
Andrea Prando, Vicepresidente Casartigiani Verona: "La direzione intrapresa è giusta, ma al Governo e al Parlamento chiediamo di introdurre ulteriori modifiche migliorative del concordato preventivo biennale".
Anzitutto, data la fase sperimentale del concordato preventivo biennale, sarebbe opportuno prevedere inizialmente l’applicazione di un’imposta sostitutiva sulla differenza tra il reddito dichiarato e quello proposto in adesione.
In secondo luogo, è essenziale che le perdite derivanti da componenti straordinari non inclusi nella stima abbiano rilevanza fiscale.
Inoltre, è necessario garantire maggiore flessibilità nell’uscita dal concordato preventivo biennale, riducendo la soglia di scostamento del reddito e del valore della produzione dal 50% al 30%. Infine, per rendere il concordato più equo, si propone una riduzione dell’imposizione sui redditi incrementali rispetto a quelli medi per i soggetti ISA con punteggio superiore a 8 che non aderiranno al concordato.